Filadelfo Aparo

Filadelfo Aparo nacque a Lentini il 15 Settembre 1935, fu ucciso a Palermo l'11 Gennaio 1979. Era un agente della Polizia di Stato, vice Brigadiere della Squadra mobile di Palermo; Lasciò la moglie e tre bambini: Vincenzo, Francesca e Maurizio, rispettivamente di 10, 5 e 1 anni...
Fu assassinato in un agguato di mafia in Piazza Ten. Anelli, con numerosi colpi di lupara;
Si era arruolato nel 1956 ed aveva prestato servizio a Bari, Taranto, Nettuno e,ultimo,alla Questura di Palermo, prima alla sezione antirapina e poi alla catturandi.
Per il suo coraggio e la dedizione al dovere meritò numerosi premi e riconoscimenti, in particolare gli fu riconosciuto l'avanzamento al grado di appuntato, conseguito nel 1968 per il coraggio dimostrato nel corso di un'operazione conclusasi con la cattura di un rapinatore, nonchè un encomio solenne riconosciutogli nel 1978 quando, in servizio con altri colleghi, riconobbe due pericolosi latitanti e con decisiva e coraggiosa azione riuscì a bloccare l'autovettura dei malviventi, arrestandoli dopo una violenta colluttazione.
Il suo assassinio si deve quasi certamente alla vendetta delle cosche, o alla decisione di eliminare un "segugio" (definizione che gli è stata affibbiata da Gaspare Mutolo, il quale in una dichiarazione alla commissione antimafia disse: "ci fu un certo Aparo che è stato ucciso perchè andava sempre cercando latitanti. Lo chiamavano il segugio") particolarmente efficiente e pericoloso o, probabilmente, per entrambi i motivi: il sottufficiale era infatti impegnato in delicate indagini volte all'individuazione degli organigrammi di cosche mafiose palermitane.
In suo ricordo è stato piantato un albero nel Giardino della memoria che ricorda le vittime di mafia a Palermo.

(wikipedia, cadutidipolizia.it)

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