Emanuela Loi, nata a Sestu il 9 ottobre 1967, è stata una agente di Polizia italiana; Fu uccisa a Palermo il 19 Luglio 1992 da un autobomba.Era nata e cresciuta a Sestu, paese a pochi chilometri da Cagliari. Amava la sua terra e il suo sogno di essere una poliziotta. Quando arrivò a Palermo disse: “Se ho scelto di fare la poliziotta non posso tirarmi indietro. So benissimo che fare l'agente di polizia in questa città è più difficile che nelle altre, ma a me piace”.
Era la prima donna poliziotto che entrava a far parte di una squadra di agenti addetta alla protezione di obbiettivi a rischio. Emanuela Loi, 24 anni, era uno dei cinque “angeli custodi” della scorta di Paolo Borsellino. Anche il suo corpo fu dilaniato dalla terribile esplosione in via D'Amelio. Diplomata al magistrale, Emanuela aveva preferito alla cattedra il rischioso mestiere del poliziotto. Era nata a Sestu, un paese dell'entroterra cagliaritano e subito dopo gli esami di maturità decise di partecipare al concorso in polizia. Frequentò il corso del 1988 e, superato il periodo d'addestramento, venne inviata a Palermo. Giunta nel capoluogo siciliano, dopo un periodo d'ambientamento, decise di entrare a far parte dell'ufficio scorte.
Emanuela era determinata e superò a pieni voti il corso per l'addestramento alla protezione di obbiettivi a rischio. Rientrata a Palermo, il suo primo incarico fu quello di scortare Paolo Borsellino. I genitori, Virgilio ed Alberta, appresero dal telegiornale la notizia che la figlia era rimasta coinvolta nell'attentato di via D'Amelio. Distrutti dal dolore, poche ore dopo con un aereo la raggiunsero a Palermo per darle l'estremo saluto.
(cadutipolizia.it)
Il 5 Agosto 1992 a Palermo le viene conferita la
«Preposta al servizio di scorta del giudice Paolo Borsellino, pur consapevole dei gravi rischi cui si esponeva a causa della recrudescenza degli attentati contro rappresentanti dell'ordine giudiziario e delle Forze di Polizia, assolveva il proprio compito con grande coraggio e assoluta dedizione al dovere. Barbaramente trucidata in un proditorio agguato di stampo mafioso, sacrificava la vita a difesa dello Stato e delle Istituzioni.»
Emanuela stava per sposarsi.
Ora in Sardegna molte scuole portano il suo nome e Sestu ogni anno ricorda Emanuela, una delle sue figlie.
Ora in Sardegna molte scuole portano il suo nome e Sestu ogni anno ricorda Emanuela, una delle sue figlie.
Ecco come la ricorda la sorella Claudia...
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