Calogero Zucchetto




Questa volta ho deciso di introdurre il post con un filmato... Sebbene sia solo un accenno, in ogni caso carino ed efficace, a Calogero Zucchetto, sono state le parole di Pierfrancesco Diliberto (in arte Pif) a convincermi! "Non posso, non voglio e non devo dimenticare": è lo stesso spirito che mi spinge a scrivere su questo blog;
Si tratta di un breve spaccato di una puntata veramente fantastica de "Il Testimone", il programma che Pif conduce da ormai tre edizioni su MTV, dedicata ai familiari delle vittime di mafia... Qui sotto il link del sito con l'intera puntata, se avete una quarantina di minuti vi consiglio di guardarla, merita davvero!
Il Testimone: Orfani di mafia


Nel video viene proposto il ricordo di un magnifico poliziotto: Calogero Zucchetto...
Nato a Sutera il 3 Febbraio 1955, Calogero, per gli amici Lillo, si arruolò nell'arma molto giovane, iniziando il suo apprendistato già a 19 anni nella prima rudimentale scorta del giudice Falcone. Ma Lillo era un ragazzo dinamico, intraprendente, ed a lui la scorta stava stretta... Voleva la strada, e fu accontentato: nei primi anni 80 entrò a far parte della Squadra mobile di Palermo, alle dipendenze di Ninni Cassarà. Esuberante, intelligente, gran lavoratore, Zucchetto intraprese la sua missione con grande entusiasmo; Trascorreva nottate intere nelle discoteche e nelle paninerie palermitane, aveva ottimi agganci anche nel mondo grigio della prostituzione, delle sale corse e del mercato ortofrutticolo, punti di raccolta abituali dei malavitosi dell'epoca...Grazie ai suoi agganci ebbe modo di entrare in contatto col pentito Totuccio Contorno, e di collaborare col commisario Cassarà alla stesura di un importante rapporto, il "Greco più 161", che tracciava dopo decenni un realistico quadro della mafia dell'epoca. Girava col suo "Vespone", pagando egli stesso le spese della benzina, anche quando non era in servizio, per scovare e spiare i soldati di Cosa nostra. Fu proprio durante uno dei suoi appostamenti che riuscì ad individuare il covo del ricercato boss Salvatore Montalto! Ma il giorno successivo, mentre insieme a Cassarà effettuava un giro di perlustrazione in sella al suo motorino , fu notato da due pericolosi mafiosi: Pino Greco "Scarpuzzedda" e Mario Prestifilippo, che lo avevano conosciuto quando, proprio per redigere il famoso rapporto, si era infiltrato nella famiglia di Ciaculli. Quest'incontro, purtroppo, sarà fatale...
Pochi giorni dopo infatti una precisa operazione di Polizia permise di arrestare il boss, e non ci volle molto prima che "la famiglia" reagisse contro l'agente ficcanaso; 
E così il 14 Novembre 1982, sessanta giorni dopo l'omicidio di Dalla Chiesa, i due spietati killer che qualche giorno prima avevano visto Zucchetto aggirarsi in motorino nei pressi della villa di Montalto, lo aspettarono all'uscita di un elegante bar del centro di Palermo, e lo colpirono con cinque colpi di pistola alla testa per poi fuggire in sella ad una moto. Come mandanti dell'agguato furono condannati i maggiori esponenti della cupola mafiosa: Riina, Provenzano e Ganci.
Di Zucchetto e delle sue imprese purtroppo si è un pò persa la memoria, e questo è davvero un peccato! 
Quando morì Lillo aveva appena compiuto 27 anni; del suo omicidio si accennò appena, del suo coraggio e della sua determinazione, purtroppo, ancora oggi si parla poco...


Onorificenze: Medaglia d'oro al valor civile


"Mentre conduceva una delicata operazione investigativa al fine della ricerca e della cattura di pericolosi latitanti, nel quadro della lotta alla criminalità organizzata, in un vile e proditorio agguato tesogli da ignoti criminali, veniva fatto segno a numerosi colpi mortali di arma da fuoco immolando, così, la giovane vita ai più alti ideali al servizio delle Istituzioni"

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