Giorgio Ambrosoli.
Un nome che purtroppo a molta gente dice poco... Un nome che in realtà rappresenta un grande uomo, un uomo per bene, che ha avuto il coraggio di perseverare nel suo lavoro nonostante fosse solo contro tutti, nonostante fosse consapevole che il suo stesso lavoro l'avrebbe inevitabilmente portato alla morte...
Giorgio Ambrosoli era un milanese doc, nato il 17 Ottobre 1933, era cresciuto e vissuto nel capoluogo lombardo. Faceva l'avvocato, era uno dei maggiori esperti in liquidazioni coatte amministrative, ed fu per questo che spettò a lui il gravoso compito di occuparsi della delicatissima "questione Sindona"; Raccontare in un post chi era Michele Sindona, e soprattutto ripercorrere la sua imperiosa ascesa è impossibile, anche se sarebbe davvero importante per capire veramente la portata della missione affidata ad Ambrosoli! In poche righe si può dire che Sindona fu un potente banchiere, in grado di rastrellare un enorme patrimonio grazie alle sue numerose conoscenze nel mondo criminale, politico ed ecclesiastico. Sono ormai noti i suoi "agganci" con la Mafia, la Banda della Magliana, la P2 (di cui egli stesso era membro) e con lo Ior.Un nome che purtroppo a molta gente dice poco... Un nome che in realtà rappresenta un grande uomo, un uomo per bene, che ha avuto il coraggio di perseverare nel suo lavoro nonostante fosse solo contro tutti, nonostante fosse consapevole che il suo stesso lavoro l'avrebbe inevitabilmente portato alla morte...
L'impero illegale del banchiere, però, cominciò a sgretolarsi nei primi anni settanta e fu a Giorgio Ambrosoli che nel 1974 venne affidato il compito di liquidarne i beni... E' facilmente intuibile come su di lui si riversarono ingenti pressioni affinchè stabilisse l'innocenza di Sindona, cosa che l'avrebbe salvato sia da sanzioni penali, sia dall'obbligo di risarcimento verso i suoi creditori (cosa che avrebbe d'altro canto comportato l'intervento della Banca d'Italia con la perdita di una considerevolissima somma di denaro pubblico); Ambrosoli sapeva quanto fosse importante il suo compito, in una lettera indirizzata alla moglie scrisse:« È indubbio che, in ogni caso, pagherò a molto caro prezzo l'incarico: lo sapevo prima di accettarlo e quindi non mi lamento affatto perché per me è stata un'occasione unica di far qualcosa per il Paese. »
Era cosciente di essere stato abbandonato (un compito tanto importante affidato ad una persona sola), e che per i suoi nemici sarebbe stato un bersaglio veramente facile! Nonostante questo continuò il suo lavoro, anche quando le pressioni si trasformarono in vere e proprie minacce. Stabilì il dolo di Sindona, determinò il coinvolgimento dello stesso nel crack della National Franklin Bank diventando pertanto responsabile del mandato di cattura internazionale a carico del banchiere...
La vita di Ambrosoli fu spezzata la sera dell'11 Luglio 1979; mentre rincasava da una cena con amici fu raggiunto da un killer americano, William J. Aricò,assoldato da Sindona tramite un trafficante d'armi, che prima di freddarlo con quattro colpi di pistola gli chiese scusa;
Michele Sindona venne successivamente condannato per tutti i suoi reati, omicidio compreso, anche grazie alla confessione di Aricò.
Al funerale di Giorgio Ambrosoli non partecipò nessun rappresentante delle istituzioni, e la sua figura rimase per anni nell'oblio. Solo di recente si è cominciato a dare a questo grande eroe italiano un pò dell'immenso valore che si è meritato, ed oltre ad un bellissimo libro a lui dedicato ("Un eroe borghese" di Stajano), solo nel 1999 gli è stato conferita la Medaglia d'oro al valor civile, con la seguente motivazione:«Commissario liquidatore di un istituto di credito, benché fosse oggetto di pressioni e minacce, assolveva all'incarico affidatogli con inflessibile rigore e costante impegno. Si espose, perciò, a sempre più gravi intimidazioni, tanto da essere barbaramente assassinato prima di poter concludere il suo mandato. Splendido esempio di altissimo senso del dovere e assoluta integrità morale, spinti sino all'estremo sacrificio.»
Prendendo a prestito le parole di Nicola Gratteri direi che la nostra vita è stata suggellata da Giorgio Ambrosoli:"Non misurate i successi o gli insuccessi della magistratura dal numero di arresti, ma dalle scelte che potete o non potete fare nella vita quotidiana"
RispondiEliminaNel nome di un Italia pulita a cura di Sandro Gerbi, editore Aragno 2010 è un testo utile alla comprensione della determinata geniale posizione di un uomo onesto.
Il figlio Umberto ha lasciato anche la sua testimonianza in Qualsiasi cosa succeda