Paolo e Giuseppe Borsellino

Borsellino. 
Un cognome conosciuto, tristemente famoso per la terribile fine cui fu costretto il giudice Paolo. 
Ma solo in pochi sanno che i Borsellino uccisi da Cosa nostra in realtà sono tre!
Giuseppe e Paolo erano padre e figlio; Peppe era del '36, si era sposato molto giovane ed aveva passato la sua intera vita ad accudire la sua famiglia, lavorando sodo... Si era dato da fare, talvolta con successo altre volte meno, ma la sua voglia di fare l'aveva sempre sostenuto anche nei momenti più difficili; La lunga esperienza in vari campi lo portò ad intraprendere una nuova carriera nel campo del movimento terra, e ad intrecciare il proprio destino a quello del figlio Paolo.
Insieme si diedero un gran daffare, e grazie a mille sacrifici riuscirono ad avviare una loro attività in una terra, la Sicilia, in cui ogni cosa appartiene al potentato locale. I Borsellino decisero di non piegarsi! Volevano solamente essere due persone normalissime, volevano solo lavorare onestamente;
Ben presto entrarono nelle mire di Cosa nostra, stizzita all'idea di essere stata scavalcata da due persone qualunque, ed allo stesso tempo ingolosita da un attività che nelle mani giuste poteva fruttare molto. 
I Borsellino però non erano disposti a cedere la loro azienda, nè tantomeno a farsi mettere i piedi in testa da uomini senza scrupoli intenzionati ad estrometterli dal "mondo" che con tanta fatica erano riusciti a costruirsi. Erano dalla parte giusta, e questa ingenua convinzione gli dava la forza di continuare a lottare.
Paolo fu il primo ad essere colpito. Il 21 Aprile 92, all'età di 31 anni, venne trovato morto nella sua auto, ucciso a colpi di fucile; probabilmente tradito da un amico d'infanzia si era lasciato cogliere impreparato...
Da quel giorno Giuseppe inizia la sua battaglia, deciso a non farsi arrendevolmente da parte, ma al contrario a combattere per ottenere giustizia per il proprio figlio; Si reca da giudici, si rivolge alla Commissione Antimafia, scrive lettere, chiede aiuto alle associazioni, e senza mai un attimo d'esitazione mostra documenti, racconta fatti, denuncia nomi e cognomi! Le indagini, però, furono semplicemente irrisorie,nessun indagato, nessun arresto... Giuseppe fu abbandonato, l'unico aiuto ricevuto dalle istituzioni fu il rilascio di un porto d'armi! Sapeva di avere i giorni contati, ma decise di non mollare, di affrontare, solo contro tutti, l'impossibile guerra contro la mafia.
Fu ucciso il 17 Dicembre dello stesso anno, in pieno giorno, in una piazza affollata di gente, da due killer in motocicletta che gli scaricarono addosso un intero caricatore senza che nessuno opponesse alcun tipo di resistenza...


Oggi il ricordo di Paolo e Giuseppe Borsellino è affidato al nipote, Benny Calasanzio. Nella sezione dedicata ai link troverete quello del suo personale blog, qui invece ne lascio uno che rimanda ad un suo bell'articolo che ho trovato su un altro sito: clicka qui!


Infine un agghiacciante video preso dal canale di Youtube di Benny che mostra come l'omertà e la paura regnino tutt'oggi sovrani in terra siciliana (e non solo, purtroppo!):



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