La foto incriminata: a sinistra Carmelo Rizzo, al centro il Giudice Giuseppe Gennaro |
La foto non ha avuto il clamore che si meritava: solo il sito Liberainformazione e il FattoQuotidiano, senza i quali su questa notizia sarebbe calato il solito oblio che contraddistingue le inchieste scomode, hanno ripreso ed approfondito la notizia.
Sembra infatti, come ha spiegato Finocchiaro all'incuriosita platea, che a testimoniare il rapporto stretto tra il giudice e il boss non ci sia solamente lo scatto incriminato,ma anche una vicenda mai chiarita riguardante l'acquisto da parte del Gennaro di una villa a San Giovanni La Punta, territorio controllato dal clan Laudani.
L'abitazione fu costruita da una ditta che aveva tra i soci proprio la moglie del boss Rizzo, il vero capo della Di Stefano Costruzioni (lo stesso uomo che compare nella foto al fianco del Giudice).
Il Giudice Gennaro non ha voluto commentare la vicenda della foto mentre l'altro protagonista, il boss Carmelo Rizzo, é stato ucciso 13 anni fa, omicidio per il quale é stato condannato all'ergastolo Alfio Laudani, facente parte dell'omonima cosca. Un processo, quest'ultimo, che ha rischiato di non celebrarsi: la procura di Catania, affidandosi ad una perizia che riteneva il boss Laudani infermo di mente, voleva infatti archiviare il caso, ma grazie al coraggio ed alla tenacia di due gip si é potuto ribaltare in Appello l'assoluzione emessa dal tribunale di Catania in primo grado.
In tutta questa vicenda rimangono ancora dei punti oscuri: è possibile che questa foto non sia mai precedentemente circolata negli ambienti giudiziari?
Non sarebbe il caso che il Csm e l'Anm avviassero le adeguate contromisure nel tentativo di spazzare via una volta per tutte le ombre sulla posizione di Gennaro? Pur sperando nella buona fede del magistrato crediamo sia il caso, vista la sua posizione (è il PM del delicatissimo procedimento a carico del Presidente della Regione Sicilia Lombardo, nonchè concorrente per il posto di Procuratore Capo della Procura di Catania), che le ambiguità che lo riguardano vengano al più presto chiarite.
Non sappiamo se i nostri dubbi verranno fugati, ma resta il dato di fatto che un giudice con un passato quantomeno ambiguo come il suo non può amministrare la giustizia in nome del Popolo Italiano perchè questa sarebbe una sciagurata mancanza di rispetto nei confronti della memoria dei numerosi colleghi brutalmente ammazzati dalle organizzazioni mafiose.
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