In un paese normale, dove la classe dirigente considera il funzionamento della giustizia una delle risorse primarie per la democrazia, una notizia del genere avrebbe innescato inchieste e dibattiti.
Qualche giorno fa, nell'aula bunker del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, é stata sospesa un' udienza a causa di un' infiltrazione di acqua piovana sui cavi elettrici che poteva provocare un cortocircuito.
Ma il processo congelato non era uno qualsiasi,bensì un' udienza per reati di natura camorristica!
Tra gli oltre 40 imputati c'era anche il pericolissimo boss Giuseppe Setola, del clan dei Casalesi.
Mettendo da parte per un attimo lo sconcerto e la preoccupazione ci si dovrebbe interrogare su un paio di dati di fatto: da oltre 10 anni, in Italia, la giustizia viene volgarmente dileggiata da numerose figure istituzionali, mentre un organo importante come la magistratura viene danneggiata da un uomo che vuole esclusivamente scappare dai suoi processi.
A questo scenario si aggiungono i tagli onerosi fatti dal Governo alla Giustizia italiana, privazioni che non fanno altro che aggravare la situazione!
E' mai possibile che in un luogo importante come un' aula bunker non si possa celebrare un processo perchè fuori piove?
La dichiarazione del procuratore Raffaele Cantone fornisce una parziale risposta... "Episodio davvero sconcertante: lo Stato che non può processare un pericolosissimo boss camorrista a causa delle deficienze strutturali che lo stesso Stato dovrebbe evitare al fine di garantire una giustizia rapida ed efficace".
Aggiungiamo noi: lo Stato dovrebbe garantire le giuste risorse per l'apparato giudiziario e ciò dovrebbe essere messo fra le priorità di qualsiasi Governo per rispetto verso gli addetti ai lavori come i magistrati ma sopratutto verso i cittadini a cui dovrebbe essere garantito il regolare svolgersi delle udienze, ma soprattutto il regolare corso della Giustizia.
Qualche giorno fa, nell'aula bunker del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, é stata sospesa un' udienza a causa di un' infiltrazione di acqua piovana sui cavi elettrici che poteva provocare un cortocircuito.
Ma il processo congelato non era uno qualsiasi,bensì un' udienza per reati di natura camorristica!
Tra gli oltre 40 imputati c'era anche il pericolissimo boss Giuseppe Setola, del clan dei Casalesi.
Mettendo da parte per un attimo lo sconcerto e la preoccupazione ci si dovrebbe interrogare su un paio di dati di fatto: da oltre 10 anni, in Italia, la giustizia viene volgarmente dileggiata da numerose figure istituzionali, mentre un organo importante come la magistratura viene danneggiata da un uomo che vuole esclusivamente scappare dai suoi processi.
A questo scenario si aggiungono i tagli onerosi fatti dal Governo alla Giustizia italiana, privazioni che non fanno altro che aggravare la situazione!
E' mai possibile che in un luogo importante come un' aula bunker non si possa celebrare un processo perchè fuori piove?
La dichiarazione del procuratore Raffaele Cantone fornisce una parziale risposta... "Episodio davvero sconcertante: lo Stato che non può processare un pericolosissimo boss camorrista a causa delle deficienze strutturali che lo stesso Stato dovrebbe evitare al fine di garantire una giustizia rapida ed efficace".
Aggiungiamo noi: lo Stato dovrebbe garantire le giuste risorse per l'apparato giudiziario e ciò dovrebbe essere messo fra le priorità di qualsiasi Governo per rispetto verso gli addetti ai lavori come i magistrati ma sopratutto verso i cittadini a cui dovrebbe essere garantito il regolare svolgersi delle udienze, ma soprattutto il regolare corso della Giustizia.
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